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CORAGGIO.
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CORAGGIO.
Definiz: Sost. masc. Forza d'animo, la quale fa che l'uomo non si sbigottisca nei pericoli, o affronti consideratamente rischj, ovvero non si abbatta per dolori fisici o morali, sopporti gl'infortunj, e simili.
Dall'antiquato coraggio, che valeva Cuore, e questo o dall'antico franc. curage o corage, o dal prov. coratge; voci o forme tutte dipendenti dal lat. cor. –
Esempio: Magal. Lett. fam. 2, 106: Mestiero (la milizia).... altrettanto improprio ai suoi reni, quanto era proprio a dissimulare sotto apparenza di coraggio la sua bestialità.
Esempio: Fag. Rim. 2, 227: Chi lo vuol (un sonetto) per un'altra [sposa] più animosa, Che del mondo non teme, e ha tal coraggio, Che le par poco se ad un sol si sposa (qui scherzevolmente).
Esempio: Metast. Dramm. 4, 163: Sposa, ne' gran periglj, Gran coraggio bisogna.
Esempio: Fosc. Poes. 41: Omai ricuso Di sofferirne più (degl'infortunj). Tu che tant'hai Coraggio di sommetterti [al rigor del cielo], tuo labbro ec.
Esempio: Mont. Poes. 1, 405: Temide era seco, alma datrice Di coraggio, di senno e di consiglio.
Esempio: Pindem. Poes. 200: Ah! questo estingue il mio coraggio: e pure Non son donna vulgar, poichè ti piacqui.
Definiz: § I. Per Animo, Ardire, Bravura. –
Esempio: Giambull. P. F. Stor. Europ. 126: Essendo egli tenuto universalmente in maggior pregio assai che il fratello, per esser persona rara, valorosa, di gran coraggio, pratica nelle guerre, e di consiglio sì eccellente, che ec.
Definiz: § II. Familiarmente usasi anche in mal senso a denotare Cattività, di cuore, Impudenza, o simile, onde alcuno 'e indotto a far cosa contraria al dovere, alla convenienza, e simili. Così diciamo per esempio:
Esempio: Esempio del Compilatore Quel figliolaccio ebbe il coraggio di abbandonare sua madre vecchia ed inferma, e di andarsene in America. – Costui, dopo tutte le ingiurie fattemi, ha avuto il coraggio di venire a chiedermi un piacere.
Definiz: § III. Coraggio! o, Su coraggio! è modo d'incitare altrui a resistere, o a porsi a qualche cimento. –
Esempio: Casott. A. Celid. 1, 38: Via su, ripresi allor, tiriamo innanzi, Coraggio, Paladini, e che temete?
Definiz: § IV. Dar coraggio, vale Incoraggire, Confortare; ed usasi per lo più figuratam., e così in modo assoluto, come col compimento retto dalla particella Di.
Definiz: § V. Fare altrui coraggio, vale Rincorarlo, Animarlo Incitarlo. E Farsi coraggio, o poeticam. Far coraggio, vale Far forza a sè medesimo per vincere lo sbigottimento, l'abbattimento, e simili, onde siamo soprappresi; Confortarsi, Rincorarsi, o simile. –
Esempio: Car. Eneid. 1, 338: Così dicendo a' suoi, pieno in sè stesso D'alti e gravi pensier, tenea velato Con la fronte serena il cor doglioso. Fecer tutti coraggio; e di cibo avidi, ec.
Esempio: Past. Disc. Fluss. 97: Io non restai di farle tutto il coraggio possibile.
Esempio: Leopard. Pros. 1, 318: Via, facciamoci coraggio, e proviamo un poco di far paura a loro.
Definiz: § VI. Perdersi di coraggio, vale Scoraggirsi, Sbigottirsi, Smarrirsi, in senso così proprio come figurato. –
Esempio: Segner. Op. 4, 520: Se non vedete quell'utile che vorreste dal vostro dire, non però dovete mai perdervi di coraggio.
Definiz: § VII. Prender coraggio, vale Incoraggirsi, Confortarsi; e figuratam., per lo più con compimento, vale Rassicurarsi, Osare, Ardirsi o simile. –
Esempio: Vallisn. Op. 1, 241: Assaporato il sugo,... lo trovai molto amaro; onde presi coraggio a cercare il canale epatico, che ec.
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 225: Da tali cangiamenti fu preso coraggio per estendere il tempo delle immersioni e della doccia.